Sabato 29 Febbraio 2020, alle ore 17,30, Wylab e ‘Piazza Levante’, nell’ambito del loro ciclo di incontri dedicati alla politica internazionale, organizzano l’appuntamento ‘La marcia turca di Erdogan su Medio Oriente e Mediterraneo’.
Sul palco, a parlare di uno dei fronti aperti più caldi, per quanto riguarda lo scacchiere estero e, in particolare, il contesto della Turchia, salirà Marco Ansaldo, uno dei principali esperti del settore, per lungo tempo inviato per la redazione esteri e poi corrispondente da Istanbul per il quotidiano ‘la Repubblica’. Ansaldo, che sul tema della Turchia è anche autore di alcuni libri, sarà intervistato da Luigi Pastore, caporedattore dell’edizione ligure de ‘la Repubblica’.
L’ingresso è libero e, a seguire, verrà offerto un aperitivo. La sede dell’incontro è presso l’incubatore Wylab, in via Davide Gagliardo 7 a Chiavari.
Su Erdogan e sui suoi rapporti con i paesi stranieri, oltre che sulla sua politica interna, Marco Ansaldo ha scritto un interessante articolo per il numero 100 del settimanale ‘Piazza Levante’.
Secondo l’autorevole giornalista, “un protagonista nuovo si sta affacciando con prepotenza nel panorama internazionale. Lo conosciamo da tempo, pure nelle sue mirabolanti esternazioni e gesta, capace di stupire, il più delle volte di irritare, ma con il quale finiamo sempre per venire a patti (almeno a livello istituzionale), perché intrappolati nel suo gioco utilitaristico, però ambizioso e astuto. È la Turchia di Recep Tayyip Erdogan che, con la sua carica prorompente a dispetto di un’evidente debolezza interna e di regole del diritto di cui fa strame, è oggi l’attore con cui il mondo più si misura in Medio Oriente. In grado, pure, di espandersi e allargarsi altrove: dai Balcani al Caucaso, dall’Africa all’Europa, contendendo persino alla Cina le regioni a forte presenza musulmana, e sfidando apertamente la Nato, gli Stati Uniti e l’Occidente, del quale minaccia di poter fare a meno”.
Secondo Ansaldo, “la partita con la Turchia è ampia. Ma per comprenderla fino in fondo occorre concentrarsi sull’interno. Lì Erdogan è debole”. Durante l’incontro, il giornalista ne illustrerà al pubblico le varie ragioni.