Sabato 16 dicembre, alle ore 17, presso la sala del Centro Acquarone (via san Pio X), Enrico Rovegno ed Emanuela Castello presenteranno il secondo romanzo di Susanna Bo, “Finché c’è qualcuno da amare”Ed. San Paolo.
Dopo “La buona battaglia”, Susanna Bo ci offre un’altra prova che si può scrivere di sentimenti senza cadere nel sentimentalismo.
Che l’amore non è necessariamente quello romantico (causa di tanta infelicità e di tanti mali…).
Susanna ha nel suo dna una sorta di ironia mai placata che le consente di parlare di amore, morte, famiglia, Dio,
facendo uno slalom continuo in mezzo ai luoghi comuni. Anzi, riportando i luoghi comuni alla verità “che giace al fondo” (Saba)…
“Io credo che Susanna – scrive Costanza Miriano – abbia capito il segreto profondo e nascostissimo dell’amore. E cioè che l’amore non è un sentimento tra due persone, ma una potenza che viene da una relazione a tre: la donna, l’uomo, e Dio, l’unico autorizzato a dirci “non avere paura”, l’unico che può davvero dire per sempre. E anche se lei sostiene di scrivere solo per avere la scusa per stare seduta, io credo invece che scriva perché Qualcuno l’ha mandata a noi, per essere segno di un amore più grande, per insegnarcelo, per ricordarci che non bisogna mai chiudersi, per ricordarci che quando amiamo siamo belle, e che abbiamo bisogno di qualcuno che se ne accorga, ma anche che se ci sono anni in cui magari nessuno ci fa caso, probabilmente è solo perché quel qualcuno Dio lo sta preparando per noi, e ancora non lo abbiamo incontrato”.